In seguito al DPCM del 24 ottobre scorso, milioni di artisti e lavoratori dello spettacolo hanno protestato nelle principali piazze d’Italia contro la chiusura di cinema, teatri e scuole di danza. Una decisione presa dal governo nel tentativo di smorzare la curva dei contagi,mettendo a dura prova il futuro dell’intero settore, ritenuto in questo momento “non essenziale”. In particolare le scuole di danza, che nonostante se ne contino circa 30.000 nel nostro paese, durante il periodo dell’emergenza non sono mai state neppure menzionate, provocando sdegno, rabbia e sconforto da parte degli insegnanti delle scuole di danza private, la cui figura professionale non è mai stata riconosciuta dallo Stato italiano.
Ma finalmente venerdì 30 ottobre, il ministro Dario Franceschini ha firmato il Decreto che stanzia 10 milioni a fondo perduto per le scuole di danza private che non fanno capo al CONI. Un risultato storico, frutto di una lunga battaglia combattuta per anni con impegno, passione e dedizione da parte di AIDAF (Associazione Italiana Danza Attività di Formazione), supportata da AGIS (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) e capitanata da AMALIA SALZANO , donna, artista e professionista straordinaria da sempre in prima linea per sostenere la danza italiana.

• Come e quando ha appreso la notizia sulla firma del Decreto e qual è stata la prima sensazione che ha provato?
“In realtà dall’inizio dell’emergenza, ci sono stati mesi di interlocuzioni molto serrate con il Mibact, mesi nei quali si sono alternati alti e bassi, siamo arrivati spesso vicini al traguardo, senza però raggiungerlo, e durante i quali non abbiamo mai mollato, continuando a pressare con le nostre richieste gli organi di competenza.
Abbiamo potuto contare anche sul forte sostegno di molti parlamentari che hanno sposato la nostra causa.
Ho ricevuto la bellissima notizia qualche giorno prima, e devo dire che è stata davvero una forte emozione. Solo chi crede come me che la danza vada tutelata, e porta avanti con passione queste battaglie da tanti anni può comprendere i miei sentimenti in quel momento.
Una vittoria per tutta la danza.”

• Dopo quanti anni di battaglie si è ottenuta questa vittoria?
“Il lavoro di Aidaf, ha subito una brusca accelerazione con l’avvento dell ’emergenza, su quella che è una “mission” che portiamo avanti sin dalla sua nascita, nel 1999. Ecco perché questo risultato è così importante.
Non è stato facile, negli anni, far comprendere alle istituzioni la necessità assoluta di una regolamentazione per tutto questo settore. Un riordino che parte innanzitutto dalla professionalizzazione della figura dell’insegnante, attraverso l’istituzione di un titolo per l’insegnamento della danza nel privato. Questo vuoto normativo ha infatti privato, per troppo tempo, coloro che insegnano danza, della dignità professionale e di tutti i riconoscimenti conseguenti.
A tal riguardo, sono orgogliosa di sottolineare che il primo grande obiettivo raggiunto, grazie sempre al prezioso supporto di AGIS, è stata la Legge 175/2017, che costituisce per noi di AIDAF e per il settore tutto, una grande conquista, con l’inserimento al suo interno di una norma che prevede finalmente la regolamentazione del settore delle scuole private di danza e della figura dell’insegnante di danza.
Il Decreto con cui il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Onorevole Dario Franceschini, ha attribuito un contributo a fondo perduto alle scuole di danza non afferenti allo sport, oltre al sia pur importante risultato economico, pone una pietra miliare nel percorso da noi portato avanti: il MIbact, prendendosi cura di noi attraverso il contributo, riconosce l’identità artistica delle scuole di danza e conferma finalmente di essere il nostro referente istituzionale.”

• Una descrizione tecnica e dettagliata sul decreto per fare chiarezza. Come faranno le scuole di danza ad ottenere questo ristoro?
“Il Decreto stabilisce un contributo a fondo perduto di dieci milioni di euro, a sostegno delle scuole di danza private non afferenti allo sport. Tale sostegno è destinato quindi a tutte le scuole configurate nelle più svariate forme giuridiche possibili, tranne le ASD ed SSD facenti capo al Coni. (perché queste ultime hanno già ricevuto, dai vari decreti emanati, diversi sostegni da parte del Ministero dello Sport).
Vorrei precisare che tale decreto non va confuso con il Decreto Ristori. Sono due provvedimenti ben distinti.
Anche per il Decreto Ristori ci siamo adoperati, sempre con l’aiuto di AGIS, perché mancava un codice Ateco specifico dei Corsi di danza e tale codice è stato poi inserito nel Decreto Ristori Bis.
Tornando al Decreto che prevede il contributo, al momento sta ancora terminando il suo iter burocratico, al termine del quale sarà la SIAE, mediante apposita convenzione stipulata con il Mibact, ad occuparsene. Sarà pubblicato un avviso sul sito Siae che indicherà le modalità e le scadenze per la presentazione delle domande di contributo. Da quel momento le scuole interessate, potranno presentare la domanda entro i dieci giorni successivi utilizzando la modulistica predisposta.
Queste le condizioni principali previste per accedervi: le scuole di danza, con sede legale in Italia, non devono essere configurate come Associazioni Sportive Dilettantistiche o Società Sportive Dilettantistiche e non devono fare capo al Coni; devono aver svolto la loro attività didattica già nell’anno scolastico 2019/ 2020, in corso di svolgimento al 28 febbraio 2020; devono aver pagato l’abbonamento per l’utilizzo della musica alla Siae o altro organismo preposto, per l’anno 2019; essere in regola con i versamenti contributivi.”

• Quali sono i prossimi obiettivi di AIDAF?
“ Noi continueremo sempre a sostenere il settore in questo momento contingente, e allo stesso tempo a lavorare affinchè il Governo riprenda l’iter della Legge 175, legge la cui attuazione è reclamata a gran voce da tutto il settore dello spettacolo.”

• Qual’è la scintilla che tiene viva la sua passione per la danza e che le dona ogni giorno la forza di combattere per sostenerla?
“La danza ha fatto parte di me da sempre. Ho deciso sin da piccola che le avrei dedicato la mia vita. E insieme al mio lavoro professionale di insegnante e coreografa, ho iniziato circa 20 anni fa a battermi per la sua tutela. La danza si ama totalmente e senza condizioni. Ti riempie la vita, ti chiede tanti sacrifici, ma ti dona anche tanto. E non può essere abbandonata a sé stessa. Nel caso specifico della formazione, credo fermamente che vada regolamentata e che tutti coloro che insegnano debbano vedersi riconosciuta finalmente una dignità professionale e lavorativa. Non vorrei mai più sentire la domanda: quale è il tuo vero lavoro?
La scintilla che mi fa andare avanti nonostante le difficoltà e gli ostacoli incontrati in questo percorso, è l’amore per questa arte. Non smetterò mai di combattere finchè non vedrò realizzato questo obiettivo che è poi la “mission “di AIDAF.”

Monica Lubinu ( Rivista Il Mondo della Musica )

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